* * *
GIULIO REGENI ED IL QUIETO VIVERE
Mi dispiace dover tornare a parlare di Giulio Regeni - lo studente universitario efferatamente
torturato ed ucciso dalla polizia egiziana - ma l'altro giorno mi è
capitato di ascoltare il resoconto televisivo del giornalista Francesco
Di Mare di Uno Mattina il quale con tranquillità solenne elencava gli
sviluppi (non scritti da lui) della vicenda Regeni. Si vedeva soltando
la sua rassegnata faccia e si ascoltava la sua moscia voce. Non c'era
nerbo tonale né immagini (di repertorio), sembrava leggesse una
relazione contabile... Il povero ragazzo friulano quanto avrà pianto e
gridato sotto le torture... ?! Quanto soffriranno e piangeranno i suoi
genitori... ?!
COMMENTO1. C'è più verve da parte dei giornalisti stranieri che da quelli italiani !!! Di Mare è solo mesto e pacato di fronte ai mostri, mentre dovrebbe urlare lo sdegno ed il dolore degli italiani ed incitare all'azione paratrice.
COMMENTO2. Gli italiani
alla Di Mare sono panciafichisti, amano il quieto vivere e lasciano
correre... Mi viene in mente una persona che mi diceva: "Porta pasiensa, lasa star...",
il tutto per il quieto vivere, per non litigare, per non farsi dei
nemici, ... in definitiva per lasciare che i criminali restino impuniti
e continuino con le loro malvagità a far soffrire gli innocenti.
P.S. Perché non hanno messo un Santoro al posto dell'ignavo... ? ...per non "turbare" gli "alleati" egiziani ?
Affi, 16 febbraio 2016
* * *