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GIUSTIZIA
PENALE ITALIANA
D.M.
(damnatio memoriae)
la rumena che il 26
aprile del 2007
ha ucciso Vanessa Russo č in semilibertā (ora revocata)... e se ne
va in ispiaggia a prendere il sole al Lido di Venezia pubblicizzando la sua "impresa" su Facebook.
Il
padre di Vanessa ha detto che per l'assassina di sua figlia ci vuole
la pena di morte. Sono d'accordo ed estenderei il provvedimento ai
magistrati (*) che hanno concesso la semilibertā e a
coloro i quali la frequentano.
PS1.
Il tema della frequentazione volontaria e non giuridica di criminali mi sta molto a
cuore, nel senso che equiparo questi frequentatori ai criminali. Per
frequentatori intendo, ad esempio, gli amici e coloro i quali
accolgono gli assassini nelle loro comunitā di “recupero”.
Assolvo coloro i quali obbligatoriamente svolgono un'attivitā
punitiva o di vigilanza (come ad esempio gli agenti carcerari).
PS2.
E' lampante che sono per l'applicazione della legge del taglione.
PS3. E' inutile dire che rabbrividisco al pensiero che passeggiando posso incontrare efferati assassini.
PS4.
Per coloro i quali obbligatoriamente sono tenuti a relazionarsi con i
criminali, applicherei il diritto all'obiezione di coscienza.
(*)
D.M. ha scontato la pena detentiva dal 25 luglio 2009 al 21 agosto
2014, dopo tale data č stata posta in semilibertā dal tribunale di
sorveglianza di Perugia presieduto da Roberto Ferrando; provvedimento
revocato dal giudice veneziano Vincenzo Semeraro in seguito al plateale
oltraggio del Lido di Venezia effettuato da D.M. nei confronti dei
familiari di Vanessa Russo.
Verona,
15 aprile 2016
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